Sardegna, riconosciuti 26 nuovi vitigni. Berritta: «Emozionato per il Panzale»


L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Sardegna ha inserito nel registro delle varietà adatte o consigliate per la produzione di vino 26 nuovi vitigni autoctoni. Nell’elenco, in cui spicca la presenza del Panzale (o Pansale), figurano 15 varietà a bacca bianca, 8 a bacca rossa e 3 a bacca rosa.

Si tratta in particolare di Alvarega, Aniga Bragia, Argu Mannu, Bianca Addosa, Bianca Remungia, Codronisca, Crannaccia Arussa, Cuccuau, Doronadu, Fiudedda, Gregu Nieddu, Guarnaccia o Granatza, Licronaxu, Licronaxu Rosa, Mara Bianca, Medrulinu, Nera del Ponte, Niedda Carta, Nigheddu Polchinu, Nuragus Arrubiu, Pansale (Panzale), Procu Nieddu, Rosonadu, Saluda e Passa, Selezione Vedele, Sinnidanu.

La notizia viene colta con entusiasmo da Cantina Berritta a Dorgali, nella valle di Oddoene. «Ricordo benissimo quando un vecchio vignaiolo della valle, che produceva due o tre damigiane all’anno di Panzale, me ne fece assaggiare un bicchiere e mi regalò alcune marze», racconta il patron Antonio Berritta.

Ho atteso questo momento per lunghi anni – continua – e non posso che dirmi felice e anche un po’ emozionato. Per chi come me è nato in campagna e da sempre ha lavorato la terra e la vite, è un orgoglio essere riusciti a far diventare grande una creatura come il Panzale. Il mio ringraziamento va a tutto il team del progetto Akinas, per aver dato un contributo determinante».

Il riferimento è alla ricerca scientifica che è stata in grado di confermare l’unicità di numerosi vitigni (e dunque vini) della Sardegna, realizzata dall’agenzia Agris Sardegna in collaborazione con l’Università degli studi di Milano Bicocca – Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze e il Crea – Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti.

«Il vitigno Panzale – continua Antonio Berritta – conosciuto anche con il nome “Pansale”, è stata una delle riscoperte della nostra cantina, con il primo impianto che risale a 25 anni fa. Si tratta infatti di un’uva tipica dell’area di Dorgali, che anticamente veniva usata solo come uva da tavola o uva passa».

La cantina sarda ha iniziato oltre 10 anni fa a concentrarsi sulla valorizzazione del Panzale, attraverso un minuzioso lavoro di ricerca in vigna e in cantina che è arrivato a compimento con l’imbottigliamento del primo Panzale in purezza, recante l’Igt Isola dei Nuraghi.