Michel Rolland e la “bestia” Sagrantino: “Ecco come educo e indirizzo il vitigno”


Michel Rolland è consulente enologo per oltre cento aziende vitivinicole in tutto il mondo, tra cui la Arnaldo Caprai di Montefalco. Nel libroIl guru del vino“, edito in Italia da Edizioni Ampelos, già in vendita in libreria e in versione e-book, il noto winemaker francese racconta l’incontro con Marco Caprai. Una collaborazione nata 5 anni fa, che ha portato Rolland a “mettere le mani” su uno dei vitigni italiani più nobili ma scorbutici: il Sagrantino.

“Un vitigno che ha personalità marcata – evidenzia l’enologo francese – ma è possibile educarlo e indirizzarlo. Nel mondo del vino si ha successo quando si è in grado di proporre qualcosa di originale e il Sagrantino ha la capacità di essere unico“.

L’obiettivo di Rolland alla Arnaldo Caprai è proprio quello di rendere questo vino “seducente”. Come? “Smussandone le peculiari ruvidità, ma preservandone il carattere”. Rolland come Pigmalione, in grado di modellare e migliorare la personalità dell’allievo Sagrantino, favorendone al contempo le naturali inclinazioni.

All’assaggio, il cambio di rotta sul Sagrantino di Caprai è evidente nelle ultime annate, sin dai vini en primeur. Un’evoluzione che riguarda soprattutto il tannino, muscolare ma elegante, nella sua immutata e ruvida tipicità.

il guru del vino libro michel rolland

“Lo scopo – conferma Caprai – è quello di allargare la schiera di consumatori abituali. Un salto di qualità che può portare ‘numeri importanti’ anche per il turismo. Rolland è l’uomo che conosce, meglio di tutti, i gusti nel settore dell’enologia. Con lui possiamo davvero puntare a fare del Sagrantino di Montefalco uno dei migliori vini del mondo“.

Con Rolland alla Arnaldo Caprai sono nate anche alcune nuove etichette. Su tutte il “Belcompare” e il “Malcompare“. Belcompare è un 100% Merlot affinato 2 anni in barrique e 8 mesi in bottiglia.

Malcompare, invece, è un 100% Pinot Nero, maturato 2 anni in barrique e 8 mesi in bottiglia. Entrambe le etichette sono l’espressione della continua tensione alla sperimentazione e innovazione dell’Azienda agricola Arnaldo Caprai, che fonda le sue basi su un profondo e instancabile lavoro di ricerca e valorizzazione del terroir.

“Vinexpo – ricorda Michel Rolland – è stato galeotto ben tre volte tra me e l’Italia. Il terzo straordinario incontro è avvenuto a Bordeaux nel 2015, complice Charlie Artourola: fu lui a chiamarmi e a dirmi che Marco Caprai voleva incontrarmi”.

“I suoi Sagrantino di Montefalco erano già famosi in tutto il mondo ma lui voleva andare oltre e iscrivere questo vitigno tra i grandi dell’enologia. La sfida sapeva, e sa ancora oggi, di complessità, per questo accettai subito. E poi la 2015 era una grande annata e non andava certo sprecata”. La storia, come i libri, è lì. Tutta da scrivere.